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Dispense Teoria- Corso Base Kitesurf

IL VENTO
Il vento è il moto quasi orizzontale che l'aria compie rispetto alla superficie terrestre. E' generato dalla differenza di pressione atmosferica tra zone diverse della terra. Tra i parametri meteorologici osservati è uno dei più significativi per la navigazione marittima.
La sua forza può causare ingenti danni e mettere in pericolo le imbarcazioni, ma allo stesso tempo, opportunamente utilizzata, offre un valido contributo alle attività umane e, nei secoli scorsi, costituiva un elemento indispensabile per i commerci che si svolgevano in gran parte con i velieri.
Il movimento dell'aria sulla superficie terrestre e i mezzi per darne una indicazione furono studiati fin dall'antichità, come testimonia la "Torre dei Venti" di Atene, una costruzione ottagonale dell'architetto Andronico (tra il II e il I secolo a.C.). I suoi otto lati rappresentano ognuno una direzione del vento. In origine sulla sommità della torre si trovava un tritone girevole su un asse verticale con in mano un'asta che si orientava, secondo la direzione del vento, su uno dei lati dell'ottagono. Il moto dell'aria, in questa costruzione, è personificato con la raffigurazione, su ciascun lato, di divinità che, per l'aspetto e per gli indumenti, danno l'idea del tempo associato a ciascun tipo di vento.
La Torre di Andronico rappresenta già il perfezionamento di una rosa antichissima, formata di sole quattro direzioni.
Nel Medio Evo i navigatori italiani associavano la rosa dei venti alla bussola e distinguevano ottodirezioni: tramontana (nord), grecale (nord/est), levante (est), scirocco (sud/est), ostro (sud), libeccio (sud/ovest), ponente (ovest), maestro (nord/ovest). I quattro punti principali, nord, sud, est e ovest, sono detti cardinali perché rappresentavano, per gli antichi, i cardini del mondo (cardines mundi).
Il vento da nord è detto tramontana perché giunge attraversando i monti, quello da sud ostro, dal latino auster, perché di provenienza australe. I venti da est e da ovest sono detti levante e ponente, con riferimento al sorgere e al tramontare del sole. Il nome dei punti intermedi indica in genere le regioni dalle quali i venti sembrano provenire: per un osservatore che si trovi al centro del mare Ionio, il vento che soffia da nord-est (greco) sembra provenire dalla Grecia; quello di sud-est (scirocco) dalla Siria; quello di sud-ovest (libeccio) dalle coste della Libia; quello di nord-ovest, infine, è chiamato maestro o maestrale, perché considerato il vento predominante nel Mediterraneo.
Ancora oggi, la direzione del vento è intesa come la direzione di provenienza del flusso dell'aria e può essere indicata mediante la rosa dei venti, in cui ogni quadrante, determinato dai punti cardinali è diviso in quattro parti uguali. Pertanto vi sono sedici direzioni differenti, numerate partendo da nord con movimento in senso orario.
Un altro sistema di indicazione della direzione del vento, in maniera più approssimativa, è quello che fa uso dei quadranti, I, II, III, IV, numerati a partire dal nord e in rotazione nel senso delle lancette dell'orologio (es. quadrante I = venti tra nord e nord-est).
In meteorologia si utilizza, la suddivisione azimutale che va da 0° a 360°, per cui, ad esempio, un vento da sud è un vento di 180°.
 
La forza del vento, ovvero la velocità di spostamento della massa d'aria, si misura in metri al secondo (m/s). Tuttavia, in meteorologia, per ragioni legate alla navigazione aerea e marittima, è in uso, come unità ufficiale, il nodo (kt), corrispondente a un miglio nautico/ora. Accanto a queste due unità, si utilizzano anche il chilometro/ora (km/h) e il miglio/ora (vedi tabella).
In mancanza di strumenti la direzione e la velocità del vento si possono stimare a vista con semplici metodi.
Per la direzione, ove possibile, può essere utile osservare l'andamento del fumo, che rende visibili correnti aeree anche molto deboli, oppure la direzione verso la quale si sposta l'ombra delle nubi basse, la posizione delle bandiere, la direzione verso la quale sono spinte le onde.
La misura approssimativa della forza del vento, invece, può essere determinata osservando gli effetti che esso produce sulle cose e gli oggetti che si trovano all'aperto. Da ciò ha origine la scala Beaufort, una misura pratica della velocità del vento, che prende il nome dal suo ideatore Francis Beaufort (1774-1857), contrammiraglio e idrografo inglese che, avvalendosi della sua esperienza di navigatore, individuò 12 gradi di intensità definiti dagli effetti del vento sul mare.
Gli strumenti per misurare il vento sono gli anemometri o anemografi (dal greco anemos = vento e metron = misura o grapho = scrittura). In campo meteorologico, poiché in prossimità del suolo il ventovaria in continuazione, per confrontare i dati anemometrici forniti dalle varie stazioni meteo, si è convenuto che i trasmettitori siano posti su un palo ad un'altezza di 10 metri dal suolo, su un terreno pianeggiante e libero da ostacoli.
LA FINESTRA DI VOLO E LA POWERZONE
Per stabilire la finestra di volo si procede come di seguito descritto:
Si individua la direzione del vento e ci si posiziona offrendogli le spalle, l’apertura delle braccia simboleggia la finestra del vento dove le mani sono i due punti a novanta gradi a  destra e a sinistra, lo zenit e’ dato dalla porzione di spazio sopra la nostra testa.
La finestra di volo ha la forma di un quarto di sfera.
La sua estenzione e’ dunque di 180°, ed e’ la superficie lungo cui si muove l’aquilone, entro tale finestra la posizione che assume il kite ne determina la potenza e quindi la trazione che esso esercita sul kiter.
Con poco vento tale finestra si riduce notevolmente, arrivando anche a misurare 45°.
L’aquilone va’ tenuto sempre nella zona centrale della finestra di volo cosi da poterla sfruttare al meglio, al di fuori di tale zona il kite precipita.
Nella finestra di volo si individuano quattro zone significative  per  il  volo  e  la  conduzione  dell’aquilone; esse sono:
• Lo zenit  denominato anche punto zero o posizione di stallo, esso si trova sopra la testa del kiter, l’ala ha poca trazione ed e’ l’ideale per riposarsi o  camminare. 
• Il bordo finestra  detta anche zona neutra, e’ quella zona che si trova subito dopo lo zenit, passa sopra la testa del kiter  per  circa 45° prima di arrivare al centro finestra, e’ la zona dove si fa’ atterrare o decollare l’ala.
• Il centro finestra  e’ la zona di massima trazione del kite con le linee che formano 45° rispetto all’acqua. Portando l’ala dal bordo finestra verso il centro finestra si ottiene un aumento progressivo della potenza generata dal vento.
• La power zone e’ la zona di massima potenza del kite, e’ posizionata al centro ed in basso della finestra di volo.
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